“Cari figli, vi invito a conoscere il meglio possibile mio Figlio attraverso la preghiera e la misericordia. Perché con i cuori puri ed aperti impariate ad ascoltare. Ascoltare ciò che vi dice mio Figlio per riacquistare la vista spirituale. Come un unico popolo di Dio, in comunione con mio Figlio, testimoniate la verità con la vostra vita. Pregate, figli miei, affinché insieme a mio Figlio possiate portare solo pace, gioia ed amore a tutti i vostri fratelli e sorelle.
Io sono con voi e vi benedico con la mia benedizione materna.”
Medjugorie è una terra straordinaria. Noi crediamo che questo luogo sia stato scelto da Dio per portare un messaggio di pace e speranza al mondo. Ognuno è libero di dissentire.
Medjugorie è un luogo di conversione incredibile. Un luogo dell'anima. Cerchiamo di capire assieme queste parole. Premetto che non siamo ne teologi ne esperti in materia. Siamo semplicemente dei fedeli che leggono queste parole ed esprimono la loro propria interpretazione. Nessuna pretesa di verità.
Vediamolo riga per riga:
1. "Cari figli, vi invito a conoscere il meglio possibile mio Figlio attraverso la preghiera e la misericordia."
Allora innanzi tutto la prima parola che colpisce è il come ci definisce la Madonna. Lei parla con noi chiamandoci "figli". Già qui ci definisce innestandoci all'interno di una precisa dimensione relazionale. La relazione con lei in quanto figli. Questo nasce dalle parole di Gesù in croce parlando a Giovanni. Gesù consegna Giovanni a Maria chiamandolo allo stesso modo "figlio", e lei "ecco tua madre".
La maternità di Maria si estende da quell'istante per volontà di Gesù a tutto il mondo e lei ancora oggi ci chiama figli. Non per propria iniziativa, ma per precisa volontà di Gesù. Lui vuole consegnarci sua madre, come guida e come avvocata nostra.
Quindi le parole che stiamo sentendo, sono le parole, non di una entità generica e astratta, ne di una madre. Ma della nostra stessa madre spirituale, che riceve la maternità dalla precisa volontà di Gesù stesso. Figli. Che bello sentirsi chiamare così. Quanto ci fa bene. Quanto ne abbiamo profondamente bisogno. Quante persone invece vivono e si sentono orfane.
"vi invito a conoscere il meglio possibile"
Maria, nostra madre, ci invita. Non ci obbliga. Ne ci redarguisce. Lei ci fa un invito. Come una mamma che ci indica una via di bene, senza forzarci, ma con il desiderio che la percorriamo per il nostro bene.
Ci invita a "conoscere". Conoscere qui non si usa in termini di conoscenza razionale, ma relazionale. "ti invito a conoscere quella persona". Conoscenza, intesa come approfondimento di un'amicizia. Conoscere un amico. Entrarci in relazione... al meglio possibile.
La domanda che viene spontanea è: conosciamo veramente Gesù? Lo conosciamo al meglio delle nostre possibilità? Oppure abbiamo una nostra idea e ci accontentiamo di credere che quella sia esaustiva di Cristo? Gesù, in altri termini, lo conosciamo veramente? E siamo sicuri che quello che sappiamo di Lui è autentico?
Mi viene in mente quando sentiamo parlare di qualcuno e poi lo incontriamo. Crediamo di conoscerlo, ma in verità, abbiamo solo un pregiudizio dettato da qualche informazione imperfetta.
Maria ci invita ad approfondire questa conoscenza personale, al meglio delle nostre possibilità. Non possiamo accontentarci di conoscere Gesù superficialmente. Dobbiamo andare a fondo. Dobbiamo osare di più. Dobbiamo rompere le immaginette stereotipate che costellano la nostra immaginazione su di Lui. Perchè Lui è molto di più. Lui ci vuole portare molto più in su. Lui non si accontenta di conoscerci superficialmente. Lui sa tutto di noi, nei minimi dettagli... in uno sguardo d'amore profondissimo.
Ma come possiamo conoscerlo? Come possiamo incontrarlo? Frequentarlo? Ecco qui la grande notizia di questo meraviglioso messaggio. La via è tracciata ed esposta. Non ci sono misteri. Solo sentieri da percorrere.
"Cari figli, vi invito a conoscere il meglio possibile mio Figlio attraverso la preghiera e la misericordia."
"la preghiera e la misericordia". Maria ci indica due strade di conoscenza indispensabili. La preghiera. Il dialogo con Lui, come si fa in un rapporto di autentica amicizia. Come faccio a capire come sta un amico caro? Gli chiedo: "come stai?". Ma come glielo chiedo? distrattamente? Oppure mi prendo un momento, un appuntamento magari, senza distrazioni, in silenzio, e gli chiedo guardandolo negli occhi: "come stai?".
Questa domanda, rivolta a Lui, è preghiera. E la cosa straordinaria è che ne consegue una risposta non nostra, ma Sua. E Lui ci chiede: come stai? E noi rispondiamogli, con franchezza e cuore aperto, come ad un Vero Amico. Non ci sono veli o schermi con Lui... è bellissimo questo.
Ma c'è anche un'altra via: la misericordia. La misericordia è una parole che viene da due parole antiche latine: miserere = aver pietà. e "cor" cuore.
Aver pietà nel cuore... verso chi? Verso il prossimo. Verso il fratello. La misericordia è lo sguardo Suo su di noi. Lui ci guarda con misericordia. Ci chiede di avere lo stesso sentimento per il prossimo. Praticando la misericordia, conosciamo Gesù. Perchè entriamo nel suo modo di guardare il mondo e il prossimo. Ci uniremo a Lui nel suo sguardo e lo riconosceremo nel prossimo.
Ecco come conoscere al meglio Gesù: dialogando con Lui in ogni istante. Facendo della nostra vita una preghiera. E praticando la pietà per il fratello. Prima uno, poi l'altro. Non viceversa. La preghiera apre alla misericordia.
2 "Perché con i cuori puri ed aperti impariate ad ascoltare."
Con i cuori puri e aperti. Colpisce innanzi tutto la parola cuore. Siamo dentro una dimensione relazionale. Un dialogo cuore a cuore. Siamo dentro un'incrocio di sguardi. Di più! Siamo dentro un abbraccio carico di misericordia e amicizia. Questo è il luogo spirituale in cui Maria ci spinge ad abitare.
Qui, dove il sussurro del nostro cuore si apre al sussurro dell'altro in un dialogo aperto e vero, vediamo la verità di noi stessi. Maria ci indica con due aggettivi le grandi qualità dell'ascolto cristiano.
Come facciamo a dialogare con Gesù, se non sentiamo la sua voce? Come facciamo a capire cosa ci dice?
Ecco qui la chiave. Chiara e semplice. Nessun mistero: purezza e apertura.
Purezza. Purezza nel cuore. La purezza è qualcosa che non si contamina. Per esempio: la purezza dell'acqua. Non contiene altre sostanze. E' proprio acqua. Nient'altro che acqua. Acqua pura.
L'invito alla purezza è un invito a ripulire il cuore da ogni fattore contaminante. Ogni fattore che in qualche modo ci divide dentro. Ci sporca. Ci inquina. Dobbiamo tornare all'unità interiore. Basta compromessi. Puri di cuore. E come si può essere puri, senza essere aperti? Ma aperti a cosa?
Mi viene in mente l'apertura di Maria durante l'annunciazione: nel suo SI. Il SI di Maria è la sintesi perfetta di purezza e apertura.
Un Si detto a Gesù e alla sua volontà è purezza e apertura al progetto di Dio e alla Sua volontà, non la nostra. Perchè la Sua volontà è la nostra felicità.
E a cosa ci porta questa purezza e questa apertura?
Ci conduce ad "imparare ad ascoltare".
Imparare, come un bambino che impara a parlare. Come? Ascoltando le parole del suo papà. Noi abbiamo bisogno di sentire la voce di Cristo in noi, nella nostra vita. Come? Dicendo il nostro SI a Lui, con purezza e apertura coraggiosa, pieni di misericordia per il prossimo, sapendoci figli accompagnati per mano da Maria. Lì, in questa condizione meravigliosa, potremo ascoltare la Sua voce in noi.
3. "Ascoltare ciò che vi dice mio Figlio per riacquistare la vista spirituale."
Siamo ciechi. Abbiamo perso la vista spirituale. Vediamo solo col corpo. Ci fidiamo solo dei nostri occhi. Eppure Maria ci dice che anche lo spirito ha la capacità di vedere.
Esiste una vista corporea e una vista spirituale. La vista spirituale si può perdere. Come? Il vangelo lo spiega chiaramente: col peccato. Il peccato ottenebra e spegne la vista spirituale. Portandoci alla cecità.
Dunque come possiamo recuperare e riacquistare la vista?
Maria ci dice che l'ascolto della voce di Gesù acquisito con la preghiera, la misericordia, la purezza e l'apertura del cuore... porta al recupero della vista spirituale.
La nostra anima guarisce, torna a vedere. Gesù rigenera con la sua voce in noi la capacità originaria della nostra anima di vedere.
Ecco qui Maria ci spalanca all'orizzonte che Dio ci vuole mostrare. Il suo sogno su di noi. Come un panorama mozzafiato, dal picco più alto di una montagna innevata. Lì, dalle altezze incredibili della nostra anima, assieme a Maria e Gesù, nostro Amico, cosa potremo vedere?
"un unico popolo di Dio, in comunione con mio Figlio". Che visione straordinaria. In netta contrapposizione con la visione dei nostri occhi. Con gli occhi guardiamo al mondo e cosa vediamo? Divisione, odio, guerra. Assenza di Dio.
La visione spirituale ci porterà a riguadagnare in noi stessi la fiducia in un nuovo mondo da costruire in comunione con Gesù stesso.
Un unico popolo di Dio... uniti da Cristo stesso.
Questa visione, di per sè, sembra essere posta come un dato già esistente. Noi siamo già adesso un popolo unico, di Dio... perchè siamo fatti da Dio, siamo suoi... Dio ci ha creati.
E in Gesù che ci vivifica con la sua stessa vita (via, verità, vita), noi siamo vivi.
E in questa visione rinnovata di noi stessi, come figli amati, puri, aperti, misericordiosi, in unità con Cristo, possiamo testimoniare al mondo questa unità di popolo, questa fratellanza universale che trova fondamento, non in una vaga filantropia, ma nell'appartenenza stessa a Dio... quel "di" Dio che Maria volutamente inserisce. Specifica che siamo suoi. Veniamo da Lui e a Lui andiamo.
La testimonianza passa attraverso le parole? Anche. Maria indica una testimonianza di vita. La vita include la parole, ma include anche le opere... le circostanze, gli incontri... tutta la realtà che si muove intorno a noi e ci attraversa diventando la NOSTRA storia.
Questa storia, che siamo noi, diventa testimonianza della verità.
5. "Pregate, figli miei, affinché insieme a mio Figlio possiate portare solo pace, gioia ed amore a tutti i vostri fratelli e sorelle."
Il dialogo con Dio ci porta all'unità con Gesù e ci apre ai frutti dello spirito: la pace, la gioia e l'amore verso tutti. Ogni persona in questa nuova visione del mondo (che è la visione e il sogno stesso di Dio sul mondo) diviene fratello e sorella. Si abbattono completamente le differenze. Siamo un popolo unico di Dio.
Questo sogno per noi è impossibile... proprio perchè siamo ciechi. La prova della nostra cecità è la distanza che avvertiamo in noi rispetto a questo sogno di Dio.
Come è possibile essere tutti fratelli e sorelle?
Come si può realizzare quest'unità di cui parla Maria?
Impossibile.
Forse si. All'uomo è impossibile, ma a Dio tutto è possibile. E Maria ce lo dice: con Gesù, nel dialogo costante con Lui noi possiamo trovare la forza, non solo di ascoltare Gesù, ma di testimoniare con la nostra stessa vita, la verità su ciò che siamo.
Noi siamo già adesso fratelli e sorelle di Dio. Siamo già adesso un popolo unito. Ma non lo vediamo, non ci crediamo. Ci ammazziamo nell'indifferenza. Siamo ciechi di fronte a questo dato.
Basterebbe pensare al fatto che questo sogno talmente vero da essere scritto dentro ogni cuore di ogni uomo sulla faccia della terra. Non è così? Non desideriamo forse la felicità, tutti indistintamente?
Non desideriamo di essere amati e ben voluti da tutti? Accettati e apprezzati da tutti?
Ecco il sogno di Dio. Che questo accada. Che ogni uomo accetti e ami ogni uomo, in unità e fratellanza. Questo sogno di Dio coincide precisamente col sogno affettivo profondo di ogni uomo sulla faccia della terra. Questa non è forse una prova? Sembra che Dio abbia messo la sua stessa firma in ogni cuore, scrivendogli dentro lo stesso desiderio, espresso in miliardi di volti e storie differenti.
6. "Io sono con voi e vi benedico con la mia benedizione materna.”
Maria ci rassicura. Non siamo soli. Eppure ci sentiamo soli. Spesso anche. Non dobbiamo credere a questa apparente solitudine. E' una menzogna. Noi non siamo soli. Lei ci garantisce che c'è ed è "con noi". Ma cosa vuol dire? Dov'è?
Maria sembra suggerire con quel "sono con voi", che lei è esattamente dove siamo noi. Dove siamo. Nella vita che facciamo.
E specifica anche la qualità con cui ci guarda, ogni attimo della nostra vita. Non come una intrusa sgradita, oppure con occhio giudice. No! Lei è con noi con sguardo benedicente. Dice bene di noi. Lei ci ama. Ci apprezza per quello che facciamo. Ci ama per ciò che siamo, anche nei nostri limiti. Ci ama. Come una madre. Se chiedessimo a Maria: cosa pensi di me? Lei parlerebbe molto bene di noi. Contro ogni evidenza. Questo è benedire. Questa è la mamma che ci ha regalato Gesù per i pochi giorni che trascorriamo su questa terra, prima del ritorno a casa.
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